Dati emersi dal Welcome Day di Legacoop
Un rapporto preparato dal Centro studi di Legacoop per il Welcome Day, l’evento che ogni due anni dedica spazio alle nuove cooperative aderenti, racconta di come le cooperative siano cresciute anche in anni di crisi. Il neo presidente nazionale Legacoop Mauro Lusetti ha dichiarato: “Oggi tutti fanno appello all’intraprendenza e al coraggio di rischiare: le cooperative sono un buon esempio di come in questa direzione si può passare, anche oggi, dalle parole ai fatti. I valori che sono alla base delle nostre imprese aiutano chi vuole investire su di sé a mettersi in rete, trovare sostegno, superare le difficoltà. Come associazione vogliamo essere, ogni giorno e anche con questa iniziativa, a fianco di chi sceglie di realizzare questo percorso”.
Un settore che resiste nonostante la crisi
Durante la crisi è Il tasso di crescita delle cooperative sociali è aumentato. Il rapporto tra nuove iscrizioni e cessazioni è passato, infatti, dall’1,4 del 2007 all’1,9 del 2013. Un risultato dieci volte migliore di quello registrato dalla media delle imprese nel nostro Paese.
Nonostante la crisi – racconta il rapporto– nel 2013 in Italia sono nate 7.784 cooperative. Un numero che non si discosta di molto dalla quota 8.049 toccata nel 2007, l’ultimo anno prima dell’avvio della fase recessiva.
Il tasso di crescita – ovvero il saldo tra il numero delle cooperative nate e cessate e la complessità – è così in aumento: era pari all’1,4 nel 2007, si è attestato a quota 1,9 l’anno scorso. Un risultato ben diverso da quello fatto registrare dalle altre forme d’impresa.
Il tasso di crescita medio delle imprese del nostro Paese in questi anni è, infatti, diminuito drasticamente passando dallo 0,75 dell’ultimo anno prima della crisi allo 0,21 del 2013. Una tendenza confermato anche dall’andamento del saldo tra imprese nate e cessate: il saldo generale è sceso da 45.816 a 12.681, poco più di un quarto, mentre quello delle cooperative è aumentato passando da 2.239 a 2.866. Se nel 2007 la cooperazione era responsabile per il 4,9% nella creazione del saldo positivo complessivo, nel 2013 questa percentuale è balzata al 22,6%.