I dati annuali del Ministero della Salute
Pubblicati i dati del Ministero della Salute sull’attività intramoenia per l’anno 2013. La libera professione intramuraria chiamata anche “intramoenia” riguarda le prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale. Il personale medico utilizza le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa. Le prestazioni sono generalmente le stesse che il medico deve erogare, sulla base del suo contratto di lavoro con il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso la normale attività come medico ospedaliero. Le prestazioni erogate in regime di intramoenia garantiscono al cittadino la possibilità di scegliere il medico a cui rivolgersi per una prestazione. I dati sull’attività intramoenia 2012 resi noti dal ministero della Salute nella sua relazione al Parlamento mostrano una sostanziale tenuta degli introiti economici, assestandosi a circa 1,228 miliardi di euro rispetto a 1,257 del 2011, pur in un contesto economico difficile per le famiglie italiane. L’attività intramoenia rappresenta quindi secondo l’Anaao Associazione Medici Dirigenti una fonte importante di finanziamento e di flusso di «denaro fresco per le casse esangui delle aziende sanitarie, ma anche una modalità importante per intervenire nel ricco mercato della spesa sanitaria pocket valutabile secondo recenti dati Censis in circa 30 miliardi.
La spesa degli italiani per il ricorso all’intramoenia
Quasi ventuno euro pro-capite l’anno in media di spesa per ogni italiano per un totale di 1,257 mld, fino a 17.100 euro a testa andati a ciascun medico che ha fatto la libera professione dentro le mura del Ssn (e nei propri studi). La crisi avanza e gli italiani rinviano le cure, l’assistenza sotto il marchio Ssn si riduce soprattutto al Sud, ma l’attività libero professionale dei medici pubblici resta quantitativamente considerevole anche se in calo. In Lombardia ogni medico ha incassato in media oltre 24mila euro (-5mila euro in dodici mesi) contro i 6.154 di un medico in Calabria.
I dati sui medici
La media dei medici che svolgono l’intramoenia è del 52%, ma ancora una volta con le debite differenze. Superano il 60% tra Lazio, Liguria e Piemonte, scendono al 36% in Sardegna (e al 13% nella piccola Bolzano), con tutto il Sud attestato alle soglie minime. In calo (dal 26,2 al 24,3%) l’intramoenia negli studi, che però non a caso va al top al Sud dove il Ssn è più lacunoso: Campania (66%), Calabria (49%), Basilicata (41%), Lazio e Abruzzo (40%) sono le regine dell’intramoenia negli studi privati. Mentre – segno che il Ssn è più presente – manca quasi completamente in Toscana, Emilia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, ed è invece del tutto assente a Trento e a Bolzano.