Come proteggere la privacy

Come tutelare le proprie informazioni online
Come tutelare le proprie informazioni online

Una guida per crittografare i dati

Fino a pochi anni fa, la tutela della privacy era considerato un must. Finché siamo stati noi stessi utenti della rete, con la nascita dei social network, a concedere moltissime informazioni sui nostri interessi, facendo le fortune degli esperti di marketing, sui nostri spostamenti – taggando continuamente i posti visitati – fornendo opinioni.

Informazioni che raramente concederemmo ad uno sconosciuto appena incontrato ma che, a volte ingenuamente, diamo in pasto al mare magnum della rete.

Ma oggi si stanno sempre più sviluppando su Internet iniziative a tutela della privacy. Sono in crescita anche servizi e progetti di attivisti che mirano a restituire al web il valore che aveva alle origini come uno strumento democratico che in certi casi aveva l’obiettivo di riequilibrare i rapporti di forza tra aziende, governi e i cittadini.

Nello stesso tempo si moltiplicano i servizi per proteggerci dalla raccolta di dati personali fatta dai big del Web (Google, Facebook) e dalle tante applicazioni che scarichiamo sui nostri cellulari.

La novità è che la gente comincia a prenderne coscienza, dopo anni in cui considerava la privacy un argomento noioso. Lo dice tra l’altro uno studio recente di Pew Internet, uno dei più famosi osservatori dei fenomeni sociali sui nuovi media. Stima che l’86% degli utenti Internet americani ha fatto qualcosa per nascondere o rimuovere i propri dati personali sul Web.

Stanno per essere immessi sul mercato una molteplicità di servizi per queste finalità, molti dei quali utilizzano la crittografia per proteggere file, messaggi e telefonate. Software o dispositivi crittografici convertono le parole delle nostre comunicazioni in dati comprensibili solo a chi è stato autorizzato da noi a leggerle o ascoltarle. A fine 2013 è nata la startup Perzo che offre un servizio di crittografia in grado di proteggere in modo facile e automatico tutto quello che facciamo su Internet.

Il collettivo Autistici/Inventati, gruppo italiano creato da utenti anonimi (hacker, libertari, semplici appassionati di informatica) che dal 2001 gestisce due siti (Autistici.org e Inventati.org), fornisce servizi per navigare in tutta privacy. Le mail gestite da loro non lasciano tracce permanenti sulla Rete (a differenza di quanto avviene con i servizi degli operatori telefonici o di aziende come Google). Quest’anno è atteso inoltre Dark Mail, che dovrebbe essere il sistema mail più sicuro mai creato.

Lo stesso vale per i nuovi sistemi che ci permettono di non essere tracciati a scopi pubblicitari da Google, Facebook o altri soggetti come Disconnect.me, che mostra sul browser quali siti stanno “tracciando” la nostra navigazione.

Se si diffondessero questi nuovi servizi, sarebbe una grossa grana per il business pubblicitario dei big del Web, basato sul controllo dei nostri dati personali. Ecco perché Twitter, Google, Microsoft, Yahoo! a fine 2013 hanno annunciato iniziative per proteggerli meglio usando la crittografia.